Il Cyber Index PMI 2024 mostra un quadro preoccupante per le PMI italiane. In questo articolo, esploreremo le minacce più pericolose e le azioni indispensabili per una difesa adeguata.
Introduzione
Le piccole e medie imprese (PMI) italiane, che rappresentano oltre il 99% del totale delle aziende nel nostro Paese, sono il motore dell’economia nazionale, contribuendo in maniera decisiva all’innovazione, alla crescita e alla creazione di occupazione. Tuttavia, la digitalizzazione, pur aprendo nuove prospettive di sviluppo, ha anche esposto queste realtà aziendali a una crescente vulnerabilità, soprattutto nel campo della cybersicurezza.
Il Rapporto “Cyber Index PMI 2024“ redatto da Generali e Confindustria, con il supporto scientifico del Politecnico di Milano e dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), ha analizzato 1.005 imprese italiane, rivelando dati preoccupanti. Solo il 15% delle PMI adotta un approccio strutturato alla sicurezza informatica, mentre la maggior parte delle aziende si colloca in categorie di maturità inferiore: il 29% è definito “consapevole”, il 38% “informato” e il 18% “principiante”. Questo scenario segnala un evidente divario nelle capacità di protezione e nella cultura della sicurezza tra le PMI, con il rischio che molte di queste restino vulnerabili a minacce sempre più sofisticate.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio le principali minacce informatiche che le PMI italiane devono affrontare, illustreremo le best practice per implementare adeguate misure di protezione e approfondiremo l’importanza di sviluppare una cultura aziendale incentrata sulla sicurezza. L’obiettivo è fornire alle PMI le conoscenze e gli strumenti necessari per costruire un ambiente digitale sicuro e resiliente, in grado di affrontare con efficacia le sfide future in un panorama tecnologico in continua evoluzione.

Il ritardo delle PMI Italiane: cosa emerge dal Cyber Index PMI 2024
Nel 2024, l’indice complessivo del Cyber Index PMI ha registrato un incremento di appena un punto rispetto al 2023, raggiungendo il punteggio di 52/100. Questo dato, seppur segnalando un miglioramento, rimane irrisorio e poco rassicurante. Nonostante alcune PMI abbiano avviato l’adozione di politiche di sicurezza informatica più strutturate, il progresso è tutt’altro che sufficiente. Le PMI italiane continuano a fare fatica nell’affrontare le crescenti minacce informatiche, con una percentuale significativa di aziende che non ha ancora implementato misure adeguate a proteggere i propri dati sensibili o che non ha nemmeno sviluppato una pianificazione strategica in ambito cybersecurity.
Questo ritardo nella maturità della cybersicurezza emerge chiaramente nelle tre dimensioni analizzate nel Cyber Index PMI 2024:
- Approccio strategico: Sebbene il punteggio medio in questa area sia aumentato di 2 punti, portandosi a 56/100, le PMI continuano a trattare la sicurezza informatica come una priorità secondaria, spesso subordinata a esigenze operative e finanziarie più urgenti. Solo il 31% delle PMI dispone di un presidio organizzativo strutturato per la cybersecurity, e una frazione ridotta di esse ha stanziato fondi dedicati esclusivamente a questa tematica cruciale. La mancanza di un approccio sistemico e integrato alla sicurezza digitale rimane un ostacolo significativo per molte imprese.
- Identificazione del rischio: Questo ambito ha visto un lieve miglioramento, con un incremento dei punteggi, ma la consapevolezza del rischio nelle PMI rimane bassa. La maggior parte delle imprese non esegue monitoraggi regolari o valutazioni delle vulnerabilità, nonostante l’evidente esposizione a minacce cibernetiche potenzialmente devastanti. L’incapacità di riconoscere i rischi emergenti prima che diventino una minaccia concreta lascia molte PMI vulnerabili e impreparate ad affrontare incidenti informatici.
- Attuazione delle misure di sicurezza: La capacità di implementare soluzioni di mitigazione del rischio è aumentata marginalmente, ma rimane ancora insufficiente. Le PMI italiane tendono a fare affidamento su strumenti di sicurezza di base, senza riuscire a implementare le soluzioni avanzate necessarie per contrastare minacce sofisticate come i ransomware o gli attacchi DDoS. La scarsità di competenze e di risorse tecnologiche impedisce loro di adottare approcci più proattivi ed efficaci per proteggere le proprie infrastrutture IT.
Il gap nella maturità della sicurezza informatica nelle PMI italiane continua a essere preoccupante, e una riforma culturale e operativa in materia di cybersicurezza è urgente per proteggere l’economia del Paese da rischi informatici sempre più gravi e diffusi.
Le principali minacce informatiche per le PMI
L’adozione crescente di tecnologie digitali, inclusi il Cloud, l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (AI), ha trasformato le PMI in bersagli sempre più vulnerabili a minacce informatiche. Secondo il Cyber Index PMI 2024, la crescente digitalizzazione non è accompagnata da un altrettanto rapido miglioramento delle difese informatiche, rendendo le PMI particolarmente esposte alle minacce. Un altro fattore critico è la scarsa consapevolezza della sicurezza informatica che, troppo spesso, viene sfruttata dai cybercriminali per penetrare nelle reti aziendali e compromettere dati sensibili.
Le principali minacce identificate nel report includono:
- Attacchi alle Supply Chain: Le PMI che operano all’interno di filiere strategiche, come quelle che collaborano con grandi imprese o infrastrutture critiche, sono esposte al rischio di attacchi che si propagano attraverso la catena di fornitura. Gli attaccanti cercano di sfruttare le vulnerabilità dei fornitori più piccoli per infiltrarsi in aziende più grandi, aumentando il rischio di compromissione a livello di tutta la catena di approvvigionamento.
- Phishing e Social Engineering: Tecniche di manipolazione psicologica usate dai cybercriminali per carpire informazioni riservate. E-mail apparentemente legittime possono indurre dipendenti a cliccare su link malevoli o a fornire credenziali sensibili.
- Ransomware: Gli attacchi ransomware sono tra i più pericolosi per le PMI. Questi software malevoli criptano i dati aziendali e li rendono inaccessibili, con un riscatto richiesto per il loro rilascio. Molte PMI non dispongono di backup adeguati, mettendo a rischio dati critici e l’intera operatività aziendale.
- Malware e attacchi Zero-Day: Virus, trojan, spyware e exploit di falle sconosciute nei software rappresentano una minaccia costante. L’assenza di aggiornamenti regolari e la mancata gestione delle vulnerabilità rendono le PMI particolarmente vulnerabili a questi tipi di attacco.
- Attacchi DDoS: Con i Distributed Denial of Service (DDoS), i criminali informatici sovraccaricano i server aziendali, rendendo indisponibili i servizi digitali. Le PMI che forniscono servizi online sono particolarmente esposte.
- Violazione dei dati e furto di identità: Password deboli o condivise, mancanza di autenticazione a più fattori e gestione disorganizzata degli accessi possono facilitare le intrusioni ed esporre informazioni riservate di clienti e partner, con conseguenze legali e di conformità normativa.
Cybersecurity nelle PMI: una questione di approccio
Le PMI italiane, purtroppo, spesso non riconoscono la Cybersecurity come una priorità strategica, trattandola come un rischio puramente tecnico. La protezione dell’infrastruttura aziendale IT-OT convergente non deve essere vista esclusivamente come un compito tecnico, ma come una decisione strategica che coinvolge in modo integrato persone, processi e tecnologie. Questo approccio multidimensionale è fondamentale per costruire una difesa solida contro le minacce informatiche, che sono sempre più sofisticate.
Le PMI possono adottare un approccio proattivo e strutturato per migliorare la propria protezione, partendo da alcuni pilastri fondamentali:
- Valutazione della sicurezza e gestione del rischio: È cruciale effettuare audit regolari per identificare i punti deboli nella rete aziendale, nei dispositivi e nei processi. Un approccio basato sul Cybersecurity Risk Management aiuta a prioritizzare gli interventi e creare una strategia efficace e sostenibile.
- Implementazione di policy di sicurezza: Stabilire e far rispettare procedure per la gestione delle password, l’accesso ai dispositivi e l’utilizzo delle risorse digitali. L’autenticazione multi-fattore (MFA), l’accesso tramite VPN e un controllo continuo degli accessi basato sul modello Zero Trust garantiscono che solo utenti autorizzati possano accedere ai sistemi aziendali.
- Monitoraggio continuo e rilevamento delle minacce: Strumenti come i sistemi SIEM (Security Information and Event Management) consentono di raccogliere, analizzare e correlare eventi per individuare anomalie in tempo reale.
- Backup regolari e strategie di Disaster Recovery: Un’infrastruttura resiliente include backup regolari, testati e protetti, e un piano chiaro per ripristinare i servizi in caso di attacco o guasto hardware.
- Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti: L’errore umano è alla base di molti attacchi e nessuna tecnologia può sostituire la consapevolezza. Corsi periodici e simulazioni aiutano i dipendenti a riconoscere tentativi di phishing, malware e altre minacce.
- Polizze Cyber: Un altro strumento che le PMI possono adottare per mitigare i rischi informatici è l’uso delle polizze assicurative contro i rischi cyber. Secondo il Cyber Index PMI 2024, il 31% delle PMI ha già attivato una polizza cyber, segnando un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, la maggior parte delle PMI non ha ancora usufruito di questa opzione. Le polizze cyber offrono una rete di sicurezza finanziaria, coprendo danni derivanti da attacchi informatici, come il ransomware o la violazione dei dati, riducendo così l’impatto economico e facilitando il recupero dopo un incidente di sicurezza. Sebbene le polizze rappresentino una protezione importante, non devono sostituire le misure preventive; al contrario, dovrebbero integrarsi in una strategia complessiva di gestione del rischio.
Adottando queste misure, le PMI possono non solo proteggere i propri sistemi e dati, ma anche sviluppare una cultura della sicurezza informatica che permea l’intera organizzazione. Solo con un approccio integrato e strategico alla cybersicurezza, le PMI possono affrontare le sfide di un panorama digitale in continua evoluzione e costruire una difesa solida e resiliente.
Il modello MSSP: un alleato strategico per le PMI
Molte PMI, soprattutto quelle con risorse limitate, non dispongono delle competenze interne necessarie per gestire e monitorare costantemente la propria Cybersecurity. In questo contesto, il modello MSSP (Managed Security Service Provider) emerge come una soluzione particolarmente vantaggiosa.
Gli MSSP offrono alle PMI una protezione completa e scalabile, adottando un approccio as-a-service che consente alle imprese di accedere a tecnologie all’avanguardia e competenze specialistiche senza la necessità di investire in un team interno dedicato alla sicurezza.
Un MSSP qualificato fornisce una serie di servizi integrati che si adattano perfettamente alle necessità specifiche delle PMI, offrendo una protezione scalabile e personalizzabile a un canone fisso mensile. Questo modello consente alle PMI di ottimizzare i costi, con un pagamento prevedibile e facilmente gestibile nel lungo termine. I principali vantaggi del modello MSSP as-a-service includono:
- Monitoraggio continuo e gestione proattiva della sicurezza: L’MSSP implementa soluzioni avanzate come SIEM (Security Information and Event Management), EDR (Endpoint Detection and Response) e endpoint protection (EPP) per monitorare i sistemi, le reti e i dispositivi in tempo reale. Le PMI beneficiano di una protezione costante contro minacce emergenti come ransomware, attacchi DDoS e malware, con un intervento tempestivo in caso di anomalie. La gestione proattiva riduce significativamente il rischio di incidenti informatici, migliorando la resilienza dell’intera infrastruttura IT.
- Protezione perimetrale avanzata e difesa dalle intrusioni: Attraverso firewall di nuova generazione, IDS/IPS (Intrusion Detection and Prevention Systems) e soluzioni di filtraggio del traffico, l’MSSP garantisce che il perimetro aziendale sia adeguatamente protetto da accessi non autorizzati e minacce esterne. La protezione perimetrale è fondamentale per mantenere l’integrità della rete aziendale e prevenire attacchi che possano compromettere i dati sensibili.
- Gestione centralizzata delle minacce con tecnologie avanzate: L’MSSP utilizza tecnologie di Threat Intelligence, XDR (Extended Detection and Response) e analisi comportamentale per rilevare e rispondere rapidamente alle minacce in tempo reale. Con un approccio centralizzato, l’MSSP monitora costantemente tutte le fonti di dati aziendali, integrando le informazioni da diverse piattaforme per una difesa più robusta e coordinata contro le minacce sofisticate.
- Backup regolari e soluzioni di Disaster Recovery: La protezione dei dati è una priorità assoluta, e l’MSSP implementa strategie di backup regolari e soluzioni di disaster recovery (DR) per garantire che, in caso di attacco o guasto hardware, i dati aziendali possano essere rapidamente recuperati e i servizi ripristinati senza interruzioni significative. Questo approccio previene danni economici e operativi derivanti da attacchi informatici gravi.
- Conformità alle normative e riduzione dei rischi legali: Un MSSP assicura che le PMI siano conformi alle normative di sicurezza come il GDPR, la direttiva NIS2 e gli standard ISO/IEC 27001 e ISO/IEC 62443. La gestione della sicurezza e la protezione dei dati sensibili sono integrate nel servizio, riducendo i rischi legali e le sanzioni derivanti da violazioni di conformità.
- Canone fisso scalabile: Il modello as-a-service offre alle PMI accesso continuo a risorse avanzate di sicurezza con un canone fisso scalabile. Questo approccio consente costi prevedibili, adattabili alla crescita dell’azienda, e servizi flessibili che evolvono con le esigenze di protezione, evitando investimenti elevati iniziali. Il canone fisso permette una gestione ottimale del budget senza oneri imprevisti.
Conclusioni
La Cybersecurity per le PMI non deve essere considerata un semplice costo, ma un investimento strategico per la crescita e la sostenibilità a lungo termine. Adottare un approccio proattivo, scalabile e personalizzato è la chiave per affrontare le sfide digitali. Le PMI devono essere in grado di valutare i rischi, formare i propri dipendenti e scegliere le soluzioni tecnologiche più adatte, con il supporto di partner esperti che possano aiutarle a proteggere il proprio futuro.
La sicurezza informatica è sia un diritto che una responsabilità condivisa. Non è solo una questione di protezione, ma una parte integrante della gestione aziendale. Solo con un impegno costante nella protezione dei propri sistemi, dati e operazioni le PMI potranno garantirsi un futuro solido, resiliente e competitivo, affrontando le minacce con una postura di sicurezza rafforzata e preparata per le sfide di domani.

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